XIX, sulle vie del reggimento liberale e parlamentare, come espressione politica della esigenza liberistica e individualistica della vita economica. Europa, le opportunità economiche della crisi post-Covid 21 agosto 2020 13:00 Dati & Commenti , Macro , Tutte le News “ La crisi economica indotta dalla pandemia potrebbe rivelarsi una buona occasione per l’Eurozona , offrendole la possibilità di gettare le basi di un nuovo modello economico . Ne risultò un intreccio di rapporti creditizî e debitorî fra nazioni, così aggrovigliato da creare gravi interferenze fra le esigenze del mercato interno considerato a sé, e quelle relative ai rapporti fra esso e il mercato internazionale. criṡi (ant. In Europa una serie di banche vennero comprate dagli stati (i casi più importanti sono stati in Germania, Gran Bretagna e Paesi Bassi) o finanziate da investitori privati per essere salvate dalla crisi. Ma oltre a queste constatazioni che riguardano l'attuale situazione storico-politica mondiale, c'è da considerare anche il profondo turbamento arrecato ai sistemi produttivi tradizionali dal progresso tecnico che è stato facilitato, promosso e accelerato dallo sforzo bellico. Quando l'impresa, per le esigenze della produzione di massa, ha raggiunto una dimensione tale da saturare da sola il mercato, sia per virtù propria, sia (come più spesso accade) con l'ausilio di provvedimenti di tutela o di protezione nei riguardi del mercato interno, essa tende inevitabilmente a regolare i prezzi in modo da massimizzare il proprio profitto monetario, senza preoccuparsi delle conseguenze ultime che questa politica può arrecare al mercato. Invece nel mondo uscito dalla guerra mondiale, i potenziali energetico-spirituali, tecnici, produttivi, creati dal conflitto mondiale e dalla tensione degli spiriti che esso aveva promossa, hanno dato luogo a una tale situazione di immanente disequilibrio e di continuo sommovimento, che in essa la depressione mondiale ha trovato un campo per manifestarsi in tutta la sua potenza. All’epoca si contava sul fatto che, tranne rari casi, la maggior parte delle famiglie avrebbero comunque ripagato i propri mutui. Tutta l'economia mondiale, fondata su questa superstruttura creditizia in rapida liquidazione, venne a perdere gran parte del suo slancio. Poiché questi paesi, controllando la maggior parte dei mercati delle materie prime mondiali, che sono quotate e negoziate nelle loro monete, hanno una decisiva influenza sull'orientamento dell'economia internazionale, così questa crisi, che può considerarsi come tipicamente anglosassone, in quanto si è svolta nei settori creditizio e mercantile più sviluppati in quei paesi che in ogni altro, si è diffusa a tutto il mondo. Infatti molte di queste aziende a carattere di monopolio di fatto non hanno più bisogno, per la provvista dei capitali necessarî alla loro gestione, di ricorrere ai finanziamenti del mercato, cioè al risparmio individuale: si finanziano da sé, con una autonomia che è anch'essa causa di perturbamento. criṡe) s. f. [dal lat. Come molte altre società simili, la Lehman Brothers aveva acquistato mutui emessi da piccole società finanziarie per farne titoli derivati e generare denaro su basi molti rischiose. Secondo il giornalista e analista Brian Maguire: “La Commissione europea ha sempre tentato ciecamente di imporre un'unica idea, un unico piano, a tutti. Molto presto anche i CDS, teoricamente uno strumento di assicurazione, vennero comprati e venduti da istituzioni finanziarie in pacchetti. Ci sono state, come si è detto, legioni di operai private della possibilità di lavorare dalla subitanea e ferrea distruzione dei profitti aziendali che è una delle prime conseguenze della crisi e che consiglia o obbliga gl'imprenditori a chiudere le loro officine. Come riferimento obiettivo a questa azione dovrebbe essere assunto, secondo alcuni, un ipotetico "saggio normale di interesse", il quale, esistendo sul mercato come saggio di rendimento degl'investimenti produttivi in atto, dovrebbe essere assunto dalle banche come l'esatta misura per remunerare identicamente sia le giacenze sia i risparmî. Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938). Queste constatazioni sembrano spiegare, in sostanza, le cause per le quali le dottrine prebelliche, elaborate dagli economisti e dagli statistici, sulle rilevazioni relative alle varie crisi del secolo XIX si siano dimostrate unilaterali o errate o incomplete di fronte alla nuova realtà osservata. Poiché a Londra, unico mercato mondiale del nuovo metallo prodotto, salvo che nel 1926, fu sempre presente la pressione della domanda americana d'oro; domanda creata dalle complesse forze che dominavano, allora, il bilancio dei pagamenti della confederazione, impinguandolo di partite eccezionalmente attive e che dovevano saldarsi, appunto, con importazione di metallo. La finanza (e i mezzi tecnici di cui essa dispone: debito pubblico, gestione di bilancio, gravami fiscali di varia natura), ha un compito, in questo travaglio, assai notevole e del quale non si era mai avuta prima alcuna idea adeguata. A comprare questi titoli erano moltissimi soggetti: banche, assicurazioni, fondi pensione e persino risparmiatori privati. Questa particolarità di fatto che è propria del mondo postbellico è una causa decisiva di differenziazione della depressione iniziatasi nel 1929-30, da tutte le altre analoghe crisi del sec. Questa conclusione sembra anche corrispondere alla realtà mondiale odierna (aprile 1938), la quale può definirsi di superamento della crisi, ma soltanto nel senso che a un fenomeno di depressione mondiale, proprio di tutti i mercati, si è sostituito un sistema di crisi nazionali, a sviluppo e a regime limitato a ogni paese; salvo che per il Commonwealth il quale dimostra sempre più, dagli accordi preferenziali di Ottawa (ottobre 1932) in poi, la propria netta tendenza a costituire un sistema economico anglosassone presidiato da precise barriere difensive. In altri casi ci sono stati interventi diretti sull’economia, rinforzandola con prestiti delle banche centrali che ammontano a milioni di dollari: così fece il neoeletto presidente Obama all’inizio del 2009. Queste alterne esigenze ebbero manifestazioni particolari e diverse nei paesi che risultarono dalla guerra fortemente creditori intemazionali rispetto a quelli che, in conseguenza del conflitto, avrebbero dovuto trasferire all'estero ingenti somme annue per sistemare i debiti contratti. Quindi dove questo fenomeno esista di per sé, per ragioni di fatto, si richiede che lo stato intervenga a controllare da vicino, direttamente o indirettamente, la gestione di questi organismi produttivi di natura complessa, allo scopo di regolare la loro gestione con criterî pubblicistici e non soltanto privatistici (controllo delle tariffe, della discriminazione dei prezzi, ecc.). Questo spiega le file di persone di fronte alle banche in un periodo di crisi. e quindi essi puntano su provvedimenti di carattere essenzialmente creditizio e bancario per ottenere da queste istituzioni quella regolazione del mercato che manca e che sarebbe unica ragione di crisi. Si calcolava, negli anni più gravi della depressione, che tale massa di capitali bancarî e giacenti, fosse dell'ordine di grandezza di 30 miliardi di franchi svizzeri oro (ante svalutazione 1936). Mancando l'ausilio del credito a tutte le vendite rateali e a pagamento dilazionato, le produzioni in massa di beni non trovavano più acquirenti: i prezzi ribassarono. Ne risultarono così vasti impedimenti al traffico internazionale il cui peso andò rapidamente crescendo. CRISI ECONOMICHE (XI, p. 913). Senza essere una delle cause determinanti della profonda trasformazione politica verificatasi in molti paesi nel dopoguerra, la crisi mondiale ha indubbiamente contribuito ad accentuare l'influenza di quelle forze dominanti storico-morali che hanno determinato quel mutamento. Presto la crisi divenne un fenomeno globale, perché molte imprese, famiglie e governi in tutto il mondo investono nella borsa americana, subendo forti perdite nel caso di crolli della borsa americana. Senza prestiti, molte imprese non potevano più investire, e per questo dovevano ridurre la produzione, e spesso persino chiudere. "Penso – ha aggiunto - che ciò che rimarrà impresso nella memoria collettiva, sarà l'idea di essere riusciti a trovare un accordo sul debito comune. All’origine della crisi ci sono i mutui casa. Ma questo nuovo perturbamento non fece che aggravare la crisi già in atto, dando luogo a tutte le misure doganali difensive da parte degli altri paesi, come contingenti, accordi di compensazione, ecc. Si era infatti costruita una impalcatura destinata alla "creazione del potere di acquisto" del mercato, mediante vendite rateali, dilazioni nei pagamenti e altre facilitazioni mercantili, le quali venivano poi mobilitate dalle banche, che impiegavano in questa mobilitazione una parte del potenziale creditizio di cui disponevano come effetto delle complesse cause di perturbamento mondiale dianzi indicate. Nel 2008 l’economia in tutto il mondo subì la crisi più grave dai tempi della Grande Depressione del 1929. Per necessità contingenti, dunque, lo stato anche democratico e liberale, diventa assuntore di opere di mole, di lavori d'ogni genere, i quali rappresentano spese talora molto notevoli non solo in misura assoluta, ma anche relativamente, cioè come quota proporzionale del reddito nazionale annuo, nel quale esse assumono una parte decisiva.
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